La consacrazione di P. Guérard des Lauriers a vescovo
di
Eberhard Heller
trad. Dr. Alfons Benedikter
Siccome dagli esami teologici dei riti di consacrazione postconciliari
risultò che questi riti erano dogmaticamente difettosi o per lo meno
estremamente dubbi, cioè che le consacrazioni secondo i nuovi riti non
sono valide, aumentava da noi la preoccupazione per la conservazione
della successione apostolica, la quale dipende ovviamente dalla
sequenza ininterrotta di consacrazioni (episcopali e sacerdotali)
valide. Ma quando Mons. Lefebvre aveva respinto le nostre relative
preoccupazioni in merito, che alcuni membri del nostro circolo gli
avevano esposto, accennando con sarcasmo che lui conoscerebbe un tale
vescovo sposato a Lima... forse costui si interesserebbe del nostro
problema ... prendemmo contatto con Mons. Ngô-dinh-Thuc. Potevamo
basarci sulla sua dichiarazione in ordine alle consacrazioni
sacerdotali ed episcopali da lui impartite a Palmar de Troya (Spagna),
nella quale le aveva motivate richiamandosi alla situazione di
emergenza ed alla decadenza generale della Chiesa. Il reverendo dott.
Katzer, il quale come teologo e curatore d'anime nell’area europea
godeva di grande prestigio presso i fedeli conservatori,
sedevacantisti, il signor dott. Hiller ed io avevamo discusso con Mons.
Ngô-dinh-Thuc sia il problema della sedevacanza sia il fatto che la
successione apostolica era in pericolo, per chiedergli alla fin fine se
eventualmente fosse disposto a consacrare anche un vescovo.
Dopo che il dott. Katzer, che si era messo a disposizione per
l’episcopato, era purtroppo morto improvvisamente, dovevamo cercare un
altro candidato degno che godeva reputazione presso i fedeli. Il padre
G. des Lauriers, docente alla Gregoriana di Roma e poi temporaneamente
ad Ecône, si era fatto un nome come coautore del „Breve esame critico
del Novus Ordo Missae“, che venne pubblicato dai due cardinali
Ottaviani e Bacci. Alla nostra domanda scritta se fosse disposto a
mettersi a disposizione quale candidato per l'episcopato, il padre des
Lauriers reagì con una lettera straordinariamente sincera e
preoccupata, scritta in un tono molto personale, nella quale toccava
anche la situazione sussistente all’interno della gerarchia. Egli
conosceva i vescovi italiani contemporanei quali suoi studenti
all’Università pontificia. Le discussioni sulla situazione generale e
sulla necessità di un’eventuale nuova consacrazione episcopale vennero
svolte ad Etiolles, luogo di residenza del P. G. Des Lauriers vicino a
Parigi, insieme al professor Lauth ed al dott. Hiller. Nella maggior
parte dei punti discussi si raggiunse un accordo. Soltanto la questione
come egli, des Lau-riers, intendesse interpretare la sedevacanza con la
sua tesi del “Papa materialiter, non formaliter” rimase controversa tra
i partecipanti alla discussione. Prescindendo infatti dalla dignità
meramente teologica di questa tesi, da essa risultano, rispetto alla
posizione della sedevacanza stricto sensu sostenuta pubblicamente da
noi e più tardi anche da Mons. Ngô-dinh-Thuc, conseguenze del tutto
diverse riguardo alla conduzione di un’eventuale lotta ecclesiale. E
volendo marciare insieme, queste differenze dovevano essere eliminate,
e noi eravamo convinti che il padre des Lauriers con la sua tesi si
trovava sulla strada sbagliata.
Quale “conditio sine qua non” per un’eventuale consacrazione episcopale
del padre G.des Lauriers valeva tra Hiller, Lauth e me la convinzione
che lo potevamo candidare soltanto se avesse ricono-sciuto la falsità
della sua tesi. A questo scopo il prof. Lauth si recava ancora una
volta e da solo ad Etiolles per sgombrare il terreno, con un colloquio
intenso, da questo ‘impedimento alla consacrazione’.
Tornato a Monaco, Lauth assicurava il sig. Hiller e me del fatto che
des Lauriers aveva abbandonato la sua tesi scurrile, se ne era
distanziato e aveva accettato la posizione sostenuta da noi, secondo la
quale era in atto la vacanza della sede. Quindi ci rivolgemmo a Mons.
Ngô-dinh-Thuc, il quale nel corso degli anni passati, nei quali avevamo
svolto con lui diverse azioni, aveva concesso la sua fiducia al sig.
Hiller e a me, per stabilire il contatto con il padre des Lauriers
quale candidato alla consacrazione. Ma subito dopo la consacrazione,
effettuata il 7 maggio 1981, si rivelò che il prof. Lauth ci aveva
informato male: il nuovo vescovo manifestava infatti che non gli
importava niente stare ora nello scisma. Alla domanda perché si
sentisse scismatico, venimmo a sapere che egli non aveva scambiato per
nulla la tesi del “Papa materialiter, non formaliter” con la posizione
sedevacantista. N.b.: se lo avessimo saputo, il sig. Hiller ed io non
avremmo mai raccomandato P.Guérard des Lauriers come candidato alla
consacrazione. Quando inoltre dovevamo constatare che des Lauriers per
intanto non voleva neanche esser attivo come vescovo, prendemmo
contatto, tramite il sig. Mo-ser, con P. Carmona e con la sig.na Gloria
Riestra De Wolff, la editrice dell’allora rivista TRENTO, per sapere se
P. Carmona fosse eventualmente disponibile ad assumere l'ufficio
episcopale per salvaguardare la successione apostolica... con il noto
esito che lui, insieme a P. Zamora, venne consacrato il 17 ottobre 1981.
La consacrazione del padre des Lauriers doveva rivelarsi
successivamente a più riguardi come un ‘infortunio’, come del resto
anche altre consacrazioni. Non soltanto nel senso che il vescovo
Guérard des Lauriers attaccava penetrantemente Mons. Ngô-dinh-Thuc, il
quale da Toulon era fuggito da noi perché perserguitato, perché
aderisse alla sua tesi del “Papa materialiter, non formaliter”
(l'arcivescovo, che allora abitava con noi, pieno di furia lacerava
queste epistole gettando i pezzetti fuori dalla finestra), ma iniziò
anche una disputa pubblica con i vescovi consacrati successivamente,
Carmona e Zamora, sulla giusta posizione ecclesiastica, non
risparmiando rimproveri personali offen-sivi. Insultava la sig.na
Gloria Riestra De Wolff, il sig. dott. Hiller e me nella rivista „Sous
le bannière“ come scismatici. Io non rimprovero a Guérard des Lauriers
di avere impostato la sua tesi del “Papa materialiter, non formaliter”,
ciascuno infatti può errare, ma ritengo un’assoluta mancanza di
riguardo il fatto che egli attaccava penetrantemente ed in modo
offensivo proprio coloro che lo avevano aiutato ad ottenere l'ufficio
episcopale. Del tutto incomprensibile era il suo modo di procedere
contro la DECLARATIO dell’arcivescovo Ngô-dinh-Thuc che egli contestava
facendo propaganda per la propria tesi. Questa campagna contro il suo
consacratore giunse fino a tal punto che era lui, per quanto mi
ricordo, a diffondere la voce che non era Mons. Ngô-dinh-Thuc il vero
autore della DECLARATIO, ma i signori Hiller e Heller. Ancora oggi ogni
tanto devo minacciare conseguenze giudiziarie a delle persone che
continuano ad affermare che Mons. Ngô-dinh-Thuc si era lasciato
‘comprare’ per la redazione della DECLARATIO.
Con la sua successiva campagna per la sua tesi del mezzo ‘Santo Padre’
(come l’ho voluto formulare sarcasticamente), condotta senza alcun
riguardo anche e proprio contro il suo consacratore, contro i suoi
confratrelli che non si associarono con lui, ma aderirono alla
DECLARATIO sulla sedevacanza, egli ha sensibilmente paralizzato la
nostra lotta ecclesiastica. E con la stessa mancanza di istinto operano
oggi i suoi ex-discepoli.
A prescindere da tali scortesie Mons. Guérard Des Lauriers ha nociuto
gravemente alla nostra lotta in altro riguardo, consacrando dei
candidati a vescovi, senza consultarsi con i suoi confratelli vescovi e
senza aver esaminato lo status e l'idoneità dei sacerdoti in questione
o tener conto delle riserve espresse contro di loro. Con ciò egli fu la
causa dello “scisma interno” come l’ho voluto chiamare io (confronta
EINSICHT XXXI/2, pag. 32 ss.). Così ha consacrato tra l'altro il dott.
Storck che certo era un teologo e filosofo molto capace, ma come
sacerdote si era impicciato con Ecône e con dei vaganti, addirittura
contro le obiezioni esposte da Mons. Vezelis. P.McKenna venne
consacrato da Mons. Guérard des Lauriers in base ai suggerimenti di una
dama anziana della Svizzera, per cui alcune settimane prima della
consacrazione passò nell’accampamento teologico di Mons. Guérard des
Lauriers, la cui posizione egli sostiene ancora oggi. Naturalmente des
Lauriers aveva eseguito la consacrazione contro le proteste di fedeli e
di nuovo senza mettersi d’accordo con i vescovi americani Musey e
Vezelis che erano già in carica! Ancora senza consultarsi con gli altri
vescovi, ha consacrato l'ex ecônese Munari che nel frattempo è tornato
allo stato laico.
Si può forse concedere a Mons. Guérard des Lauriers, morto il 27
febbraio 1988 poco prima di raggiungere il 90° compleanno, che egli
effettivamente cercava, all’opposto di altri vescovi, una soluzione
chiara per il problema della giurisdizione, e per lo meno verso la fine
della sua vita mise in dubbio la giustezza della sua tesi che dava
tanto fastidio, e si associò piuttosto alla posizione del
sedevacantismo fissata nella DECLARATIO di Mons. Ngô-dinh-Thuc
(SAKA-Informationen del maggio 1988).
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